Una volta c'era un movimento
Siamo quasi negli anni ’70. The Summer of Love, la chiameranno.
Quell’anno sarà particolare e unico. I giovani di allora non lo sanno, ma sarà ricordato come un momento eccezionale.
Lo spirito di ribellione, un senso di vittoria giovanile e la consapevolezza che le cose possono cambiare sono palpabili ed evidenti. Lo percepiscono tutti.
I capelli lunghi, i vestiti e l’aspetto trasandato diventano un simbolo di riconoscimento. Alcuni sorridono a tutto ciò, mentre i genitori si disperano.
Il sistema, la macchina, non sono invincibili.
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La ribellione è possibile.
Questo diventa chiaro grazie ai mass media, che raccontano queste cronache.
Milioni di persone si riversano spontaneamente a San Francisco.
Sono passati vent’anni da On the Road di Jack Kerouac e i tempi sono maturi.
Sarà l’anno della Summer of Love.
Nell’estate del 1967, tra 75.000 e 100.000 giovani americani si riversarono a Haight-Ashbury per protestare contro la guerra del Vietnam e il materialismo, sperimentare con droghe e sessualità, praticare religioni alternative o, in generale, cercare e vivere l’ideale di illuminazione promosso dagli hippie.
Nessuno vuole più la guerra. Il consumismo e il perbenismo fanno storcere il naso.
La radio trasmette San Francisco (Be Sure to Wear Flowers in Your Hair).
L’eco di quelle voci che gridano, di quegli sguardi danzanti che si volgono al cielo, aspettando impazienti un futuro imminente… Tutto si dissolve sempre più in un suono nostalgico e lontano.
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Un'altra storia del 1500
Ora torniamo indietro di qualche centinaio di anni a Verona, dove vivevano Romeo e Giulietta.
Un’epoca diversa. Stessa lotta. Due giovani amanti che si ribellano a conflitti e faide che non sono loro.
Il vero amore, offuscato dai desideri e dalle aspettative degli adulti, viene perseguito nascostamente.
Anche loro, nella loro ribellione giovanile, escogitano un modo per vivere la propria vita in un senso diverso rispetto a quello dettato dalla società.
Anche loro, nel loro desiderio, finiscono per infrangersi contro una condanna ben più grande di ciò che li attendeva in vita.
La sfida contro le regole, ciò che il presente offre, il contrasto tra le generazioni e la ricerca di un futuro migliore sono temi sorprendentemente simili.
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Torniamo al presente
E ora, tornando al presente, osserviamo un gruppo di persone in metropolitana.
Viaggiano soli, nessuno guarda nessuno.
Nessuno parla. Sono immersi nei loro dispositivi elettronici. Un viaggio fatto di immagini e video sui social media,
popolato da persone che competono in gare di popolarità per guadagnare il più possibile dalle sponsorizzazioni delle grandi multinazionali.
Social media che non permettono più la libera espressione, controllati da intelligenze artificiali che isolano o bannano chi non segue la “giusta” direzione.
Cosa ci è successo? Che ne è stato dello spirito di ribellione, ora trasformato in omologazione?
Perché siamo diventati la generazione più sola?
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Nasce una collezione d'arte
La Metamorfosi di Romeo e Giulietta è una collezione d’arte che, con il pretesto di raccontare la storia d’amore più famosa del mondo, esplora la solitudine e la mancanza di legami autentici nell’era della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.
Un percorso narrativo che, ispirandosi alla vicenda dei due amanti, propone un finale alternativo: un’ipotesi in cui i due devono necessariamente sopravvivere a se stessi per costruire una relazione duratura.
Un viaggio emotivo tra passato e futuro, che intreccia temi come le relazioni, l’egoismo, l’empatia e le nuove tecnologie.
Il progetto è iniziato nel 2021 ed è ancora in evoluzione. È stato esposto a Miami, Londra e Verona e visto da decine di migliaia di persone, tra cui il fratello del re d’Inghilterra. Ha anche dato vita a laboratori scolastici e seminari di approfondimento.
Un futuro ancora tutto da scrivere per questi quadri, ma che promette molto.
Il tutto per ispirare ancora una volta un desiderio di cambiamento e un senso di libertà nelle nuove generazioni.
Questa volta però non come rivoluzione ma come evoluzione.