Dall’altra parte c’è Romeo: esteriormente sembra impeccabile, ma è tormentato da desideri e impulsi egoistici, finalizzati esclusivamente alla sua gratificazione personale.

In un profondo stato di angoscia, Giulietta appare distrutta. Il dipinto la ritrae come se stesse strappando pezzi di sé, al punto da sembrare sull’orlo della disintegrazione.

In un profondo stato di angoscia, Giulietta appare distrutta. Il dipinto la ritrae come se stesse strappando pezzi di sé, al punto da sembrare sull’orlo della disintegrazione.

Romeo, invece, è sommerso da un turbine di emozioni contrastanti.

La scena successiva, tuttavia, segna un punto di svolta, l’inizio di una trasformazione. Juliet si rende conto che il cambiamento richiede di lasciar andare una parte di sé. È in questo momento, stanca del suo ruolo di vittima, che decide di evolversi.

Il dipinto successivo, come già detto, è anche il più significativo. Questo perché illustra le fondamenta su cui si basa la loro relazione, che ora è stata ristabilita o, se è stata compromessa, ha la possibilità di ritrovare l’equilibrio.

Per amare veramente Giulietta, Romeo deve vederla come un’estensione di se stesso e, di conseguenza, prendersi cura di lei come farebbe con il proprio essere. Lo stesso principio si applica a Giulietta. Questo riconoscimento e apprezzamento reciproco è, essenzialmente, la forza motrice che alimenta il vortice del loro amore.

In uno degli ultimi dipinti disponibili, l’energia dell’amore è simboleggiata dalla rosa, l’unico elemento vivido presente nell’opera. Giulietta disegna una rosa verso di sé, che sembra dissolvere le sue ombre e irradiare luce, simboleggiando gli aspetti negativi che svaniscono.

Questo sembra sottolineare che solo l’amore, sia per se stessi che per gli altri, rappresenta la vera forza motrice di un cambiamento autentico e duraturo.

La collezione culmina in un gesto teatrale e simbolico: l’eliminazione del proprio io negativo, un sacrificio necessario per restare accanto alla persona amata.

Il pezzo finale rappresenta una conclusione che preannuncia un futuro. Non si tratta di un ritratto smielato o idealizzato, perché descrive minuziosamente come il raggiungimento di questo punto comporti un viaggio pieno di dolore e sacrifici.

Non si tratta di un ritratto smielato o idealizzato, perché descrive minuziosamente come il raggiungimento di questo punto comporti un viaggio pieno di dolore e sacrifici.

Può essere visto anche come un tocco di ironia: l’idea di collegare un supereroe moderno a una storia vecchia di 500 anni era troppo allettante per resistere.
Spero che Shakespeare possa perdonarmi per questa scelta.

Alex Righetto

Nell’opera d’arte di Alex Righetto si può scorgere un vortice con due profili che si sovrappongono e si oppongono. Sullo sfondo, i profili invertiti illustrano come si debba anche incarnare l’altro, abbracciando pienamente la sua prospettiva, per affermare di amare genuinamente. Si tratta di un gioco sia visivo che intellettuale, che considera la chiave interpretativa e l’apice della collezione. Per questo motivo i due innamorati si trovano a dover eliminare quella parte negativa di loro stessi che ha ostacolato la relazione. Quella parte infantile con cui tutti siamo nati e che ci definisce fin dai primi anni di vita può essere dannosa in una relazione sentimentale. In una relazione di questo tipo, il dare e il ricevere devono essere equilibrati e c’è la consapevolezza che l’altra persona è, alla fine, un’estensione di noi stessi.

“Risorgenza delle acque” è un termine coniato da Leon Battista Alberti, famoso architetto rinascimentale, quando nel XV secolo fu incaricato di restaurare gli antichi acquedotti romani.
Il termine “Risurgenza” fu poi adottato dai francesi, in seguito all’epoca napoleonica, e divenne “Rinascenza”.
Nel corso dei secoli, questa parola si è evoluta in “Rinascimento”.
La Rinascenza simboleggia la riscoperta del passato e, in senso più ampio, allude al concetto di emancipazione e progresso.

Ecco perché questa collezione rappresenta, in un certo senso, un’espressione rinascimentale: trae ispirazione da un concetto antico e lo rivisita in chiave contemporanea.